LA STORIA DI FABIO NOVEMBRE

LA STORIA DI FABIO NOVEMBRE

Oggi vi voglio raccontare la storia di un grande architetto e designer del nostro paese.

Lui è Fabio Novembre, classe 1966, nato a Lecce e grande appassionato dell’Italia e dei suoi magnifici luoghi e paesaggi.

Studia e si laurea in architettura a Milano, poi si trasferisce a New York, dove frequenta il corso di regia cinematografica.

Il suo primo lavoro di design degli interni gli viene commissionato nel 1994: si tratta del negozio di Anna Molinari Bluemarine a Londra.

Da quel momento in poi inizia un periodo di lunga ascesa per il designer, che negli anni successivi inizia a collaborare con marchi molto importanti, tra cui Cappellini, Driade, Meritalia, Flaminia e Casamania.

Realizza diversi perzzi di design, molti dei quali sono legati alla fisionomia dell’uomo, al concetto della persona e delle sue forme. Infatti Novembre fa del corpo umano delle vere e proprie sculture, e con i corpi crea oggetti per ospitare altri corpi.

Dalla famosissima seduta Nemo per Driade, alla sedia Him & Her per Casamania, al vaso Murana per Venini, il volto e il corpo delle persone delineano sempre le figure di questi oggetti, rendendoli così quasi animati e pronti a dialogare con noi e ad accoglierci.

Oltre a ciò ama ispirarsi anche alla natura e alla forza che la spinge; ne è un chiaro esempio la serie Trulli per Kartell, che si ispira chiaramente al paese di Alberobello da lui tanto amato, e che ripropone l’essenza di questo posto magico in alcuni piccoli oggetti.

Alcuni amano definirlo “pop”, lui si definisce piuttosto “vicino ai sogni delle persone”. Gli piace saper suscitare emozioni e donare alle sue opere un perfetto mix di eleganza e originalità.

Insomma un designer visionario, alla moda e al passo coi tempi, che sa cogliere il bello della natura e degli esseri umani e che lo sa trasmettere al meglio in tutte le opere che fa. In poche parole, un artista unico.

CURIOSITÁ:

In una delle sue citazioni dice: “La vita è una fonte di ispirazione continua, con la curiosità come spirito guida e la concentrazione come messa a fuoco”.

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